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L’alfabeto degli uragani futuri

E KATRINA distrusse New Orleans mentre Bush giocava a golf.



E IL MESE dopo Lavinia rase al suolo Miami mentre Bush giocava a golf,
e Barbara Bush andò a trovare i senza-casa allo stadio e disse: “Perché
vi lamentate, qui è molto più grande che a casa vostra!”.



E POI ARRIVÒ Marilyn che inondò il Texas infangando anche il campo da
golf di Bush che disse: “Finché questi uragani ammazzano dei negri
pezzenti chi se ne frega, ma se rompono i coglioni a noi golfisti
allora mi arrabbio”.



E ARRIVÒ la tempesta di sabbia Norma che soffocò con la polvere del Sahara New York,
e Bush dichiarò guerra all’Algeria.



E IL CICLONE Octopus trapanò l’Alaska e fece volare le balene come
rondini, ma fece sgorgare il petrolio dal ghiaccio e Bush disse: “Come
vedete, alla faccia dei fottuti ecoterroristi, il clima sta
migliorando”.



E PAULETTE sommerse le Hawaii e Tahiti, e il bunker di Dolce e Gabbana che Berlusconi si era appena fatto costruire.



E QUAQUATRIX distrusse Roma e il danno maggiore fu il camerino di marmo
rosa e pelo di barboncino del concerto di Elton John, per rifare il
quale ci vollero più soldi che a riedificare il Colosseo.



E ROSEBUD distrusse Londra, ma Blair disse: “Non ci lasceremo
intimidire”, e comprò un gel per i capelli che resisteva a venti di
duecento chilometri orari.



E STRAPPAPELO, un minitornado piccolo ma funesto, puntò su Arcore, si
avvitò sulla testa di Berlusconi e distrusse il lavoro di dieci
chirurghi plastici e tre ricamatrici.



E TERESILDA spazzò via metà Bangladesh e per un attimo, con sollievo di tutti,
sembrò che il clima fosse tornato normale.



MA ULALUME ridusse la California a una palude,
e su una zattera si ritrovarono insieme Schwarzenegger e trecento gay incazzati.



E VICTORIA devastò Washington e i climatologi di Berkeley dissero:
“L’effetto serra è più pericoloso di mille atomiche, e Bush gli tolse
il contributo per la ricerca e lo destinò allo studio di nuove armi
biologiche”.



E WALCHIRIA distrusse Pechino alle cinque del pomeriggio ma a mezzanotte l’avevano già ricostruita.



E XENIA imperversò in Africa e trasportò in volo trecento elefanti fino
a Bergamo, e tutti insieme cagarono nel giardino di Calderoli.



E YLENIA spazzò tutto il Belpaese con venti da quattrocento chilometri
all’ora e quando tutto fu finito l’unico che non si era spostato di un
centimetro era Fazio, attaccato coi denti a un pilone della Banca
d’Italia.



E ZOE investì il Polo nord e staccò un blocco di ghiaccio da un milione
di tonnellate e lo trasportò fino al golfo di Napoli dove centomila
disoccupati con una moka in mano lo scalarono, e fu la più grande
vendita di granita al caffè della storia.



E ANGELINA, tifone intelligente,
attaccò Bagdad e distrusse tutte le armi senza far fuori neanche un soldato o un civile.



E BIBENDUM tornado fertile riempì d’acqua tutta l’Africa e fu una gran festa.



E CHARLOTTE, uragano di sinistra, devastò il festival dell’Unità mentre
Rutelli, Fassino e Boselli stavano litigando da ore se candidare Vanna
Marchi.



E DELIA piombò sul Giappone che però era attrezzato assai benone e
imbarcò tutta la popolazione su una flotta di Godzilla One, il
megagommone che ne regge un milione.



ED ELEONORA provocò uno tsunami sulle Alpi e furono liti tra surfisti e sciatori.



E FILOMENA interruppe Milan-Juventus, e per alcuni giorni finalmente il
cambiamento climatico produsse vera indignazione e preoccupazione,
finché il Tar del Lazio non spostò le partite alle sei di mattina
quando la sera il tramonto è rosso.



E GARGANTUA distrusse il passivo della Tim della Benetton e della Fiat, o almeno così loro dissero alle banche.



E HALLIBURTON fu l’uragano peggiore di tutti perché si ingoiò tutti i soldi delle ricostruzioni.



E IPPOCAMPUS sommerse l’Oceania meno l’isola di Mikasemu dove gli
indigeni previdenti avevano costruito la sedia da bagnino più alta del
mondo.



E YESTERDAY attaccò di nuovo il Texas e Bush lanciò razzi a casaccio
contro il cielo per colpire Dio e Ratzinger disse: “sta sbagliando”. Si
riferiva a Dio, non a Bush.



E QUANDO questo funebre alfabeto ebbe concluso il suo girotondo,
Katrina due distrusse il mondo e si salvò soltanto Bush in volo
sull’Air Force One, e quando Bush disse al pilota: “Mi raccomando non
lasciamoci intimidire”, il pilota lo prese a calci in culo per tutto
l’aereo finché da Nerina la Nube uscì Fanny il Fulmine e Bush il Beone
precipitò in mare dove l’aspettava a bocca spalancata Ottavia l’Orca e
solo in quell’istante capì che forse gli scienziati ecoterroristi
avevano ragione, ma ormai era tardi e la terra roteò nello spazio
finalmente senza polemiche, senza guerre e senza abitanti.

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