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Non esiste una biografia del lupo Benni perché da trent’anni, tutte le volte che gliela chiedono, il lupo la cambia, dicendo un sacco di balle, o quasi-balle. Poiché nessuno ha mai controllato, Benni si è divertito a costruirsi almeno dodici biografie diverse.
Eccone una che è quasi vera.

Benni nasce nel 1947 a Bologna ma la sua infanzia è sulle montagne dell’Appennino, dove fa le prime scoperte letterarie, erotiche e politiche.

Il soprannome Lupo nasce qui, per la sua abitudine di girare di notte ululando insieme ai suoi sette cani.
Gioca a pallone ma la sua carriera è interrotta da un infortunio.
Studia al classico con risultati non eclatanti, viaggia e sbevazza. L’università proprio non fa per lui. Cambia due o tre facoltà, ma intanto ha cominciato a scrivere.

Inizia a fare l’attore, ma non guadagna una lira. É un’esperienza che gli servirà dopo. Lavora come abusivo in alcuni giornali, poi Fruttero e Lucentini lo scoprono sulla rivista il Mago. Donato Barbone lo chiama alla Mondadori, (che allora non era di Silvio). Scrive articoli per il Mondo, Panorama, Espresso e soprattutto per il Manifesto.

Fa il militare nei Lupi di Toscana (che destino!) e tra una guardia e un picchetto, scrive Bar Sport. Con i primi soldi viaggia come un pazzo .
Grazie a due grandi amici, Valerio Occhetto e Grazia Cherchi, si convince di poter diventare uno scrittore.  Scrive Terra e Comici Spaventati Guerrieri.

A quarant’anni ha un figlio, a quarantacinque ritorna sul palcoscenico spinto dal jazzista Paolo Damiani. Collabora a Repubblica e allo Straniero, e riprende a fare il quasi-attore. Vive attualmente a Roma. Adora la Sardegna e ci va da trentacinque anni. Ha girato un film Musica per Vecchi Animali, con Dario Fo, che non ha avuto alcun successo, ma durante il quale ha imparato un sacco di cose, grazie agli indimenticabili Umberto Angelucci e Pasqualino De Santis.

Ha scritto più di venti libri. Il suo preferito è Blues in sedici, l’ultimo Prendiluna edito da laFeltrinelli.

Ha lavorato in teatro soprattutto con Dario Fo e Franca Rame, Angela Finocchiaro, Lucia Poli, Paolo Rossi, Antonio Catania, Fabio De Luigi, Anita Caprioli e tanti altri. Ha scritto e interpretato Misterioso, dedicato a Thelonius Monk con il pianista Umberto Petrin, da cui è stato tratto un dvd, Sagrademari con Paolo Fresu, Strani Amori con Paolo Damiani e Gianluigi Trovesi, Il Cyrano de Bergerac (riscritto per la collana Save the Story de L’Espresso) con la pianista Giulia Tagliavia, Il Poeta e Mary, melologo interpretato con Brenda Lodigiani e i musicisti Danilo Rossi e Stefano Nanni, Va’ fuori straniero con il pianista Danilo Rea e Ci manca Totò con il chitarrista Fausto Mesolella. Ha messo in scena Pompeo di Andrea Pazienza con Danilo Rossi, I mille cuori di E. A. Poe con Umberto Petrin, il violoncellista Mario Brunello e la violoncellista Riviera Lazeri, Lolita di Nabokov. Ha preso parte alle letture dell’Iliade, di Novecento, City e Moby Dick, tutte realizzate da Alessandro Baricco. Attualmente è in tournée con il nuovo spettacolo Bestia che sei insieme ad Angela Finocchiaro. Con Altan e Pietro Perotti ha creato il Museo delle Creature Immaginarie per sostenere Amref.

Ha fondato con Alessandro Castellari e Libero Mancuso un delirante seminario sull’immaginazione che ha tenuto per molti anni a Bologna, e in un sacco di posti: Napoli, Gressoney, Roma, Alghero, Libera Univerisità di Alcatraz. Ha fatto nascere il leggendario progetto di solidarietà sociale Gruppo Lupo, attivo da vent’anni. Ultima iniziativa, un progetto di borse di studio per giovani immigrati.
Ha praticato per tredici anni arti marziali e ha inventato lo stile del coniglio codardo. È tradotto in molte lingue, aspirava al mercato cinese, dove è finalmente arrivato con Stranalandia. Misura uno e ottanta per settantasette chili.
È momentaneamente vivo e in buona salute.

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