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ERIS

ERIS  La piccola sta bene:lei odia

Scena. Lo studio di una psicologa. Entrano padre madre e una bambina pallida con l’aria impaurita.

Dottoressa – Buongiorno. Mi avete già accennato al telefono del vostro problema. Volete spiegarmelo meglio?
Padre – È presto detto: nostra figlia è subnormale
Madre – Caro, non partire in quarta e lascia parlare me. Mia figlia ha un grosso handicap.
Dottoressa – E cioè?
Madre – Non riesce a odiare. È del tutto priva della necessaria e moderna capacità di rancore e astio, capisce?
Padre – È menomata, Mai uno scatto di rabbia, un insulto, un fake, i suoi compagni di classe la evitano…oppure la bullizzano…e lei? Non reagisce, non li odia, anzi dice che le fanno compassione
Dottoressa – Fatemi capire. L’odio è un sentimento umano spesso inevitabile, ciò che è grave è lo spreco dell’odio, il rancore verso chi non vi ha fatto nulla di male. Forse la piccola non ha veri motivi per odiare
Madre – Dottoressa, ma le sembra normale di questi tempi non odiare a tempo pieno? Noi le facciamo vedere la televisione, i discorsi dei politici, la spingiamo a leggere i giornali, la incitiamo a usare internet….Niente, lei non odia nessuno…e non solo i migranti, i rom, i negri, i maltesi, i messicani, i centri sociali, quelli sono capaci tutti…
Madre – Non odia le sue compagne di scuola che la prendono in giro perché sono più eleganti di lei, non odia il suo ex-ragazzo che la mena perché non vuole fare i video porno sul cellulare, non odia il professore di matematica che la vuole bocciare e quando il padre è venuto a difenderla e ha cercato di strangolarlo, lei si è messa a piangere e poco mancava che difendesse il docente…
Padre – Quel professore, fa propaganda islamica per una setta chiamata al-gebra. E la piccola subisce. Dove andrà a finire una così? Che strada può fare nella vita?
Madre – Pensi che gioca con le bambole e non con la carabina a aria compressa che le abbiamo regalato a Natale
Padre – Entra nel mio account dove insulto persone di sedici paesi e ci mette faccine e gattini…va curata, dottoressa.
Madre – Speravo che diventasse rappresentante di classe per chiedere di armare i bidelli, macché, non ha avuto un solo voto
Dottoressa- Posso far parlare la bambina?
Padre – Va bene ma niente domande buoniste, ipocrite, e sostituzioniste.
Madre – Noi vogliamo solo una figlia al passo coi tempi, piena del rancore necessario per fare strada nella vita …
Dottoressa – Bene piccola. Allora come ti chiami?
Bambina – Eris
Dottoressa – Che bel nome…dunque, ti riconosci in quel che hanno detto i tuoi genitori
Eris – Non saprei
Dottoressa – Insomma, è vero che non odi nessuno? Neanche un rancorino, un’inimicizia, qualcuno a cui vorresti fare del male?
Eris – Beh, c’è il mio compagno di banco che mi tira le orecchie
Dottoressa – E avresti voglia di reagire?
Eris – Sì, qualche volta mi succede
Il padre e la madre la guardano interessati
Dottoressa – E cosa fai?
Eris – Io le tiro a lui e poi ci mettiamo a ridere
Dottoressa – Quindi non lo odi?
Eris – Perché dovrei? Siamo pari…
Padre – Come perché dovresti…è un maledetto marocchino
Eris – Papà, è di Barletta
Madre – E la professoressa di geografia che ti ha appena dato cinque?
Eris – Ma ha detto che posso rimediare
Padre – Che figlia di merda …altroché rimediare, quella la butto dalla finestra. E quello che ti tira le orecchie, lo rimanderei a casa sua, in Africa
Eris – Papà, Barletta non è in Africa
Madre – Lo vedi che la geografia la sai?
Padre – Lo vedi che sei malata?
La bambina si accartoccia su sé stessa e inizia a tremare
Dottoressa – Calma calma. Certo, è un caso raro in questi tempi, un blocco emozionale a-misico, con difficoltà della produzione di endorancorina e buonismo cronico…la chiamano anche sindrome di Dumbo…ma ne usciremo facilmente. Eris, rispondimi con sincerità. Che sentimenti provi nei confronti dei tuoi genitori?
Eris – Posso dire?
Dottoressa – Prego
Eris – Li odio con tutte le mie forze. Mi stanno rovinando la vita. Spero che la professoressa di geografia accoltelli papà e che mamma venga scippata da un nano rumeno
La dottoressa sorride e spalanca le braccia
-Lo vedete? Vostra figlia è del tutto normale…diventerà una stimata carogna e avrà grandi successi
Padre – Non sono proprio convinto…
Madre – Lei crede che possiamo sperare?
Dottoressa – Se vi va bene, potrebbe anche ammazzarvi entro pochi anni. E adesso pagatemi. Sono trecento euro in nero.

I genitori escono sbattendo la porta. Eris li segue, con uno strano sorriso sulle labbra.

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