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Nudi alla meta del Millennio

Il Millennio si chiude con una profonda ricerca di svelamento e verità:
il calendario di nudo Vip. È uno smutandamento collettivo che eccita le
tirature e le polemiche. Per alcuni è un nuovo rilancio della
sessualità patria, dopo il sospetto proliferare delle chat line e delle
pasticche-cric. Per altri è la nascita di una nuova turba erotica, il
teleonanismo di gruppo. Colpiti da questa ossessione gli ambosessi italiani si
sono convinti che gli unici partner belli e desiderabili sono quelli
promozionati dalla televisione e dai media collaterali. Così si
ipnotizzano imbambolati davanti alla siliconata o al fardato di turno mentre
tutto intorno circolano sventole e pivelli assai più avvenenti e
accessibili. Per altri, infine, non c’è nulla di nuovo… Questi oggetti
del desiderio sono sempre esistiti. Dai calendarietti profumati di barbiere su
cui si slogarono i polsi le migliori menti della nostra generazione, ai
calendari per officina da cui spuntavano carrozzerie inaudite per i limiti
censori dell’epoca. E anche le donne rivendicarono la loro dose di pettorali
hollywoodiani.

Com’è il calendario che piace all’italiano? Anzitutto è dedicato a
un Vip attrice, o attore che deve essere abbondante e onnipresente, non
necessariamente in campo artistico, ma perlopiù buffettistico e mondano.
Le pose sono ambientate nei luoghi più vari, dai tropici alle cave di
ghiaia, da mari azzurri a interni leopardati, ma tutte tendono all’ascesi. Luci
irreali, soffuse, empiree, sottolineano la lontananza di questo mondo dalla
banalità del tinello e del talamo. Ma non sempre ci riescono: così
l’inaccessibile diventa inespressivo, la maggiorata tende al surgelato, il
selvaggio sfuma nel burino. Le modelle sono per lo più contorte,
incurvate e sembrano minacciate da qualche dolore artrosico o sciame di vespe.
Esibiscono un vezzoso mix di sfrontataggine e pudore, la bocca si estroflette a
ingoiare lo spettatore, la manina corre a nascondere la patacca. Gli uomini sono
incazzati e truci, hanno sul volto una tensione preoccupata, un segreto rovello
che però non fa pensare ad apocalissi o grandi imprese, ma a un imminente
sisma intestinale. Comunque la pensiate, niente fermerà questa carica di
culi. Orde di vip in fregola reclamano il diritto al loro mese di nudo. Ecco i
calendari previsti per il Duemila.
Sexy Bis, calendario ulivista. In esso D’Alema e Veltroni hanno voluto
ritrarre, nel nudo desiderio di nuovo, tutti gli uomini di sinistra del governo.
La ricerca è stata lunga e difficile. Perciò il calendario, per i
primi sette mesi, mostra spiagge desolate, vedute aeree del festival
dell’Unità, panorami di colline, processioni parrocchiali. C’è un
luglio, con un immenso mare azzurro e una barca minuscola da cui occhieggiano un
paio di baffi e una chiappa bicamerale. Ci sono anche mesi che si ripetono,
gennaio, gennaio bis e gennaio tris, ad anticipare le sorprese del nostro futuro
politico. Il calendario però si riscatta e si infiamma negli ultimi mesi.
Agosto mostra Cossutta nudo in una sauna russa, mentre vende gli elenchi
telefonici di Roma al Kgb. Settembre, un sontuoso nudo sdraiato di Mastella (la
faccia è quella sul lato destro). Ottobre, Bertinotti, con un perizoma di
cachemire. Novembre, Ersilia Salvato in costume sadomaso che frusta un
commercialista, simbolo del capitale. Dicembre, un gigantesco Babbo Natale
coperto solo di una grande barba bianca, da cui sbucano due coglioni grandi come
pandori, simbolo dell’elettore di sinistra.
Liberi e nudi, Calendario di Forza Italia. La durissima risposta di
Berlusconi non si è fatta attendere. Il leader del Polo domina
naturalmente tutto l’ anno, avvolto da fumi e vapori che fan vedere e non
vedere. Il mese più bello è marzo, dove Silvio, nudo in mezzo a
venti diavoli rossi in toga, mostra che non ha niente da nascondere. Ci sono due
deliziosi tocchi di narcisismo, il ritocco sui capelli e una piccola protesi di
plastilina per incrementare il pistolino. Il mese più audace è
forse luglio, che ritrae Previti e Silvio nudi su una spiaggia delle isole
Cayman. Infatti il mese ha solo dieci giorni (gli altri ventuno se li son
fregati). Agosto contiene il paginone centrale col poster di Ferrara, da
appendere ai muri se avete almeno sedici stanze. Ottobre e Novembre sono
dedicati alla fierissima autonomia ideale e al ruolo decisionale di Fini e
Casini nel Polo. Perciò si passa direttamente a Dicembre. A dicembre,
tutta la Pidue nuda e senza cappuccio. Tanto, non interessa più a
nessuno.
Santi e Martiri. Dopo Santa Maria Goretti e San Sebastiano, il più
richiesto è San Giulio Andreotti vergine, ritratto durante la comunione,
con un giglio in mano. Una breve ma commovente didascalia racconta come egli non
abbia mai voluto baciare Riina, abbia avuto rapporti solo platonici con Lima e
solo clintoniani con Ciancimino. Bello agosto, con Craxi che tira il frisbee
sulla spiaggia di Hammamet, e Boselli che glielo riporta.
Toghe scatenate. Il calendario dei giudici, nonostate il titolo, è
molto castigato, pare per l’intervento moralizzatore di Violante. La foto
più osé è forse il nudo equestre di Borrelli-Lady Godiva.
Sexy-casareccio, ma divertente, il nudo di Di Pietro dentro una vasca di
peperonata. Il trenino orgiastico del Csm è confuso ma rende bene la
situazione.
Cuore di Vip. Non poteva mancare il calendario di beneficenza. In esso
centinaia di cantanti, presentatori, calciatori, comici, attrici, scienziati e
serial killer hanno posato nudi, da soli e in branchi. Il calendario ha
coinvolto più di duecento persone che, come hanno dichiarato dopo la
lavorazione «si sono molto divertite». Frutterà circa mezzo
miliardo. A questo punto sorge spontanea una domanda. Se l’obiettivo era il
mezzo miliardo, non potevano tirar fuori due milioni a testa e risparmiarci il
calendario? Perché, come succede sempre più spesso nella
beneficenza con diretta televisiva, loro si devono divertire e la beneficenza
dobbiamo pagarla noi?
Non lo fo per piacere mio. Da non perdere il calendario Jubileum. Non
solo perché, se appeso al muro con cero votivo, assicura sei mesi di
indulgenza, ma per l’alta qualità erotico-teologica delle foto. Immagini
intriganti e allusive, senza mai allontanarsi dal buon gusto. Barlumi di
caviglie di suore, pedalini di parroci, uno scoscio nel sottanone di un
cardinale, il palato di Rutelli. Forse l’unica caduta di tono è il nudo
collettivo dei palazzinari e amministratori vaticani che rispondono con un gesto
volgare a chi chiede dove finiranno tutti questi soldi. Il pezzo forte è
naturalmente la foto di Wojtyla sulla papamobile, modello Fiat Uno e Trino. Sta
sdraiato sul sedile posteriore, con una vestaglia bianca, appena aperta sul
petto. Il resto alla fantasia e alla fede.
Narciso sarà sicuramente uno dei calendari più venduti.
È composto da dodici pagine di celluloide a specchio. Quindi ognuno
potrà vedersi in gennaio il naso che cola, in marzo le costole da
disoccupato, in agosto la schiena scottata, in dicembre il culo levigato dalle
fatiche annuali, e sviluppare così un sano rapporto col proprio
corpo.
Il calendario più provocatorio è Sexy Crash, il nuovo
calendario per i camionisti. Vi sono ritratti i diecimila morti per incidente
previsti anche quest’ anno, tutti nudi e sdraiati su una strada. Poiché
si parla giustamente tanto di disastri aerei, di morti per pasticche, di
influenze letali, ma non si devono mai disturbare il Dio Auto, il dottor Agnelli
e il Motor Show. I morti in auto sono una penosa necessità del progresso.
Con questo calendario magari, ce ne tornerà in mente qualcuno, alla
faccia delle pubblicità ipocrite e truffaldine delle case
automobilistiche.
Cyberlove. L’ultimo grido dell’eros transgenico. Da gennembre a
lugliarzo, un campionario delle ultime novità. L’uomo-banana, la
donna-orchidea, il transessuale svizzero con sessanta optional, la pecora
gheisha, il porcomputer, il sadoporcospino, Valeria Marini la mattina presto, il
processo del Lunedì e il governo D’Alema. I miscugli affascinanti e
mostruosi che non avreste mai creduto di vedere. Buon Duemila.

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