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Il Ciccio e la Cocca

La Cocca torna dopo la lunga crociera: è già una donnina, chiede che le comprino il reggipetto. In collegio si è trasformata: parla quattro lingue, ha imparato a giocare a golf, conosce tutti i termini nautici, beve l’aperitivo, porta le scarpe col tacco e quando vede passare un giovanotto arrossisce e fa la smorfiosa.
Il Ciccio torna a casa dopo il collegio: è già un’ometto, e chiede che gli comprino un paio di baffi. Si è trasformato, parla nove dialetti, ha imparato a giocare a poker, conosce tutti i termini anatomici, beve vodka e pasteggia a fernet, fuma centosessanta nazionali ogni due giorni. Quando vede passare una bella ragazza, il padre gli chiude la bocca, e lo nasconde dentro un portone per evitargli l’arresto.
La Cocca distribuisce souvenirs: otto bauli di conchiglie, tamburi, sei chili di collane, un’antilope impagliata, una canoa, pareo di diversi colori, caschi di banane marcite, un pezzo di torta di San Marino e una bottiglia di moscato, cappelli di paglia, sandali, perline e novecento asciugamani. Al padre continuano ad arrivare conti e cambiali per due anni.
Il Ciccio distribuisce ricordini: tutte le maniglie del collegio, vasi da notte, tutti i segnali stradali della zona, fanali di bicicletta, una patata e un copertone di Citroen.
Primo lavoro La Cocca viene assunta nella ditta di un amico del padre come capo-ufficio-acquisti per l’estero: trecentomila al mese, più una percentuale sulle vendite. Ha la scrivania personale e i colleghi sono molto gentili con lei: il primo giorno stanno tutto il pomeriggio, in ventidue, a insegnarle come funziona la macchinetta della cioccolata calda.
Primo lavoro Il Ciccio viene assunto nel ristorante di un amico del padre come addetto al taglio della frutta per la macedonia: trentamila al mese, meno i pezzi di banana che fa cadere. Ha il coltellino personale e i colleghi sono molto gentili con lui: il primo giorno gli insegnano la differenza che c’è tra una prugna e un peperone piccante, dopo che venti clienti si sono vivacemente lamentati.
Primo successo sul lavoro: la Cocca riceve una delegazione araba e colloquia in francese con grande scioltezza. Il capoufficio la propone per una piccola gratifica.
Primo successo sul lavoro: Il Ciccio prende un’ordinazione da un pakistano, tra lo stupore generale il capo cameriere gli regala un tartufo.
Prima delusione: Si scopre che il francese della Cocca ha causato grossi equivoci. Gli arabi asseriscono che la Cocca si è impegnata per l’acquisto di duemila dromedari in cambio di contanti. La Cocca giura di aver concluso la vendita di duemila azioni Montedison in cambio di fustini di petrolio e una cena con Omar Shariff. La cosa è affidata agli avvocati. La ditta perde la causa. I dromedari inutilizzati vagolano in cantina. La Cocca viene retrocessa a vice-direttore generale per la vendita di animali esotici. Le viene brutalmente aumentato lo stipendio.
Prima delusione: Il Ciccio giura che il pakistano ha ordinato il minestrone di chiodi e rhum e trota con varechina. Il cameriere dubbioso serve tutto al pakistano, che dopo aver urlato a lungo si rivolge alla sua ambasciata. La cosa è affidata agli avvocati. Il Ciccio si difende dicendo che era convinto di parlare con un barese. L’altro dimostra di aver ordinato tonno e cipolla. Il ristorante perde la causa e deve vendere tutte le posate, trasformandosi in un ristorante cinese con le bacchettine. Il Ciccio viene retrocesso a raschiapentole di terza categoria e gli viene brutalmente dimezzato lo stipendio.
La Cocca ne fa un’altra: mentre è sola in ufficio con tre telefonate compra il Milan. Ci vogliono giorni per chiarire il tutto. Viene licenziata.
Il Ciccio ne fa un’altra: mentre è solo al ristorante, mangia seimiladuecentotrentasette palline di gelato. Ci vogliono giorni per disintossicarlo Viene licenziato.
La Cocca in mezzo a una strada: Si consola dicendo “Farò l’attrice”.
Il Ciccio in mezzo a una strada: Si consola prendendo a calci un barattolo che va a finire fino a Modena.
La Cocca: con le ultime mille lire va al cinema.
Il Ciccio: con le ultime mille lire va al cinema.
Ed ecco la mano del destino si posa ineluttabile sulle due giovani vite: la Cocca e il Ciccio si trovano seduti vicini e si piacciono.
La Cocca: tenta l’abbordaggio lasciando cadere sui piedi del Ciccio, prima il fazzoletto, poi una forcina, poi la borsa, poi lanciando uno sguardo assassino. Ma il Ciccio, timidissimo, aggroviglia i piedi e non si muove.
Il Ciccio: tenta l’abbordaggio facendo il verso della cornacchia, il rumore del motorino e recitando una poesia del Pascoli a voce altra, tra le proteste generali. Alla fine decide per la maniera dura, compra un gelato e lo spiaccica in faccia alla Cocca dicendo: “Pardon mi è scivolato”.
Il ghiaccio è rotto inizia l’amore.
Lei gli regala una sua foto sui campi da sci, lo chiama “Ciccio charmant” lo pettina con una spazzola per cani e gli declama brani di Prevert.
Lui le regala un fischietto, la chiama bombarda, la trucca con i pennarelli e le declama la formazione del Bologna se ci fosse lui a dirigere la baracca.
Primo bacio La Cocca vorrebbe un ristorante ungherese, coi violini e la pioggia che batte sui vetri, lei vestita da infermiera, lui da tenente, con una gamba fasciata, mentre fuori volano le rondini e un cavallo bianco corre sul bagnasciuga.
Primo bacio Il Ciccio bacia la Cocca su un auotoscontro. I due restano così scioccati che smettono di guidare e vengono sparati fuori di pista con una botta spaventosa da un altro equipaggio.
Alla sera nella sua camera la Cocca non riesce a prendere sonno: apre la finestra e guarda a lungo i prati verdi e la luna. Decide di sposarsi.
Alla sera nella sua camera il Ciccio non riesce a prendere sonno: apre la finestra e guarda a lungo il muro della casa di fronte il manifesto dell’Amarissimo. Decide di sposarsi.
Ed ecco il grande momento: Il Ciccio di presenta a casa dell’amata, per chiedere la sua mano: Cosa contano le barriere sociali, quando tra due giovani c’è l’amore? Contro il destino non si può andare. “Sono ben lieto” dice il padre con un bel sorriso democratico e progressista “di accoglierti nella mia casa”. Gioia nelle famiglie.
Arriva il grande giorno: tutti sono molto emozionati il vestito bianco è pronto: Nella grande sala Cocca sta seduta, con le mani tremanti, ecco si apre la porta e arriva il Ciccio. Si avvicina alla sua amata. Lei arrossendo, dice con un filo di voce “Porta pure in tavola”. Il Ciccio elegantissimo nel vestito bianco (da cameriere) serve con prontezza sei risotti al curry.
E’ un bravo ragazzo dice il padre. Un po’ rozzo ma devi vedere come fa brillare le pentole dice a bassa voce la madre. “Il formaggio grana, addormentato”, urla la Cocca. “Subito signorina” dice il Ciccio. E vissero felici e contenti, ma non si sa per quanto.

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