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Clark a D’Alema: «A noi le New Bierre»

Anche questa settimana tremila morti per sforzi diplomatici
(dal bollettino medico Nato)

Caro caporale D’Alema. Sono il generale Wesley Clark. Le
vostre nuove brigate rosse sono entrate in azione al momento
giusto. Del resto, proprio Tony Blair ne parlava nel carteggio
con Clinton sul manifesto, pochi giorni fa. Beh devo dire
che non c’è niente di meglio per far passare la guerra in quarta
o quinta pagina. Io non so chi siano questi vostri marines con la
stella, ma mi sembrano perfezionabili. Anzitutto la sigla Bierre,
è vecchia. Io odio le sigle, anche perché la mia è WC. Ma il mio
professore di war marketing diceva che, quando una sigla è
sconfitta, bisogna cambiarla. A meno che non si voglia arrivare
intenzionalmente allo stesso risultato. Credo che pochi di quei
maledetti pacifisti abbiano abboccato a questa provocazione, sono
ancora più incazzati di prima, perché adesso hanno contro non più
due, ma tre eserciti. Quindi bisogna che queste New Br cambino
strategia. Anzitutto, che alzino il livello di fuoco. Inoltre,
che nella fantasia popolare, si colleghino con i serbi, i russi e
gli squatters del Nord-est. A tal scopo abbiamo fatto trovare
vicino a un centro sociale una Skoda piena di kalashnikov e
hascisc, appartenente a un disertore Nato con un nonno lituano.
In bella vista sul cruscotto c’è un «non correre pensa a me» con
la foto della moglie di Milosevic. Geniale! Ma per rendere
davvero operative queste New Br, bisogna che passino sotto il
nostro comando. Così come sono, non servono a niente. Non sono
queste le truppe di terra che sognavo, bisogna essere più rapidi
e moderni. E’ ridicolo, nell’era dei satelliti, lasciare ancora i
messaggi a mano nei cestini della spazzatura. Un satellite è
ampiamente in grado di lanciare un cestino con la spazzatura e il
messaggio dentro la redazione del giornale. Dai retta a me, fammi
addestrare queste New Br. Chiedi ai tuoi servizi segreti il loro
numero di telefono e fammeli contattare. Ti saluto

Wesley Clark

 

* * *

Generale Clark, gli insuccessi le stanno dando alla
testa. Non siamo in America, qua i servizi segreti hanno sempre
fatto di testa loro, o di testa vostra. In questi ultimi anni
abbiamo fatto luce su gran parte delle azioni delle Bierre. E
quindi qualche verità in quella direzione ce l’abbiamo. Ma sulla
strategia della tensione e sul ruolo di voi americani, non
abbiamo mai chiarito nulla. E’ ancora tutto top secret, nessun
colpevole, un buco nero nella nostra storia. Lei mi concederà che
sarebbe ragionevole indagare anche in quella misteriosa
direzione. Certo, adesso ci serve dire che sono sicuramente
Bierre, eredi delle Bierre, cloni e remake della Bierre. Ma può
lasciarci il piccolo dubbio che voi ne sappiate sempre più di
noi? E’ un dubbio che tengo per me, ce l’ho solo io e qualche
milione di italiani. Quando i vostri aerei avranno finito di
sganciar bombe nell’Adriatico e i vostri servizi segreti di
seminare bazooka davanti ai centri sociali, vuole smetterla di
delirare? Per adesso non abbiamo ancora le prove, come lei
asserisce, che gli abitanti di Rovigo siano in realtà serbi
travestiti. La saluto caramente, il suo caporale

Massimo D’Alema

 

* * *

Caporale D’Alema non faccia il furbo. Noi abbiamo una
macchina da propaganda così perfetta che non abbiamo bisogno di
qualche piccolo attentato. Certo, i renitenti alla Nato del suo
paese sono una fastidiosa minoranza che ci piacerebbe obliterare.
Sarebbe il momento di far passare una legge marziale contro le
critiche antiamericane. Ho visto fiorire spontaneamente, nella
vostra Italia, una bella serie di commissioni maccartiste. Noi
non avremmo potuto fare di meglio. Ma con questo terrorismo old
fashion noi non c’entriamo. Il documento New Bierre è stato
scritto con la consulenza di Mediobanca, noi americani avremmo
fatto un’analisi con termini diversi. Non diciamo imperialismo ma
global trade, non diciamo proletariato ma gang e non diciamo
cerniera ma zip. E non abbiamo bisogno di lasciare i comunicati
nei cestini, in ogni giornale c’è un distributore di Coca-cola
con dentro un nostro pony-espress. E non sbagliamo mai i colpi.
Insomma, lei ha creduto alla guerra umanitaria, alla difesa
integrata, agli errori inevitabili e adesso non vuole credere che
c’è la mano serba dietro al Nord-Est? Lei dovrebbe sapere che
tutti quelli che hanno il cognome che finisce con la consonante
sono serbi, Cavasin, Bedin, Paolin, Milosevic, Duganovic. Sono i
serbi che hanno messo le bombe a piazza Fontana, è un frisbee del
Leoncavallo che ha abbattuto l’aereo di Ustica e la tragedia del
Cermis è stata provocata da un’interferenza di una radio punk sui
nostri circuiti. Insomma, questo è credere, obbedire e
combattere. Non catturi le Bierre, le lasci a me, ne farò una
vera squadra operativa, e potremo mandare la guerra non in terza,
ma in dodicesima pagina, insieme all’oroscopo e alle previsioni
del tempo. «Per domani, previsti bombardamenti su tutta la zona
dei Balcani. Nel pomeriggio saranno possibili ampie schiarite con
relativo aumento dell’attività missilistica». Geniale! Mi aiuti,
sia solidale con noi, invece che con quei kosovari che continuano
insolentemente a crescere di numero e a ostacolare lo
schieramento delle nostre truppe. Salute a lei, vecchia roccia
incrollabile.

Generale Clark

 

* * *

Caro WC. Io credo che lei sia un po’ agitato. Forse
perché i vostri briefing vittoriosi al Pentagono non sono più
così trionfali, forse perché da un mese state bombardando per
inerzia. Bella roba, costringere un popolo al buio e alla fame, e
lasciare i kosovari al loro destino. Si, a questo punto la guerra
umanitaria si è dissolta, e tutti vogliono vincere, anzi
stravincere, umiliare e giustiziare. Ma non riusciamo più a
nasconderlo come all’inizio. Le New Bierre ci possono dare una
mano ma le Bierre, a differenza delle guerre Nato, non si
improvvisano. Quindi continuiamo la commedia fino al lieto fine.
A proposito, perché il suo cognome finisce con una consonante?
Sua fedele roccia

Massimo D’Alema

 

* * *

Red Brigades sezione John Wayne. Comunicato numero
uno. In nome della superiore giustizia dell’ideologia
tecnocratica che libererà i popoli dall’oppressione, e dopo
attenta analisi della situazione internazionale abbiamo
individuato in Massimo D’Alema la cerniera tra l’intervento della
Nato e i trattatisti pacifisti. In questo suo ambiguo ruolo egli
è oggettivamente nemico del partito armato
missilistico-combattente e rivolto al sabotaggio dei nostri
compagni dirigenti della Lockeed e della Boeing che costituiscono
l’avanguardia del movimento manageriale americano. Per questo gli
lanciamo un avvertimento: la sua barca è stata affondata e il suo
cane dipinto a stelle e strisce, ma la prossima volta egli sarà
obliterato. Noi siamo dalla parte della masse e per informarle
dei nostri dispositivi strategici lasciamo questo messaggio di
trentasei pagine dentro un hamburger marcio nella mensa
dell’Herald Tribune. E’ scritto in inglese e giapponese perché le
masse devono imparare a essere meno ignoranti. Di queste
trentasei pagine una contiene il comunicato e le altre
trentacinque sono di pubblicità, noi non perdiamo mai un
business. Comunichiamo inoltre che la sezione Red Brigades,
formata da marines perfettamente addestrati, non ha niente a che
fare con la vecchia strategia della tensione, ma è assai più
moderna e competitiva. Colpiremo duramente perché la positiva
performance dei titoli legati all’industria bellica Usa non può
subire un effetto nursery da parte delle oscillazioni pacifiste
dei paesi in franchising con la Nato e il compagno Nikkei deve
essere il glorioso faro ideologico a cui ispirare la lotta dei
tecnoeserciti di tutto il mondo contro l’aggressione pacifista
che nasce dallo strapotere economico e politico dei centri
sociali. Il secondo comunicato verrà lasciato in un cestino
davanti alle sedi delle televisioni, oppure letto direttamente
dagli speaker delle nostre televisioni. Viva Clinton,
ricostruiamo il muro di Berlino, morte alla congiura
antiamericana cattoserbopacifistogiudaica. E per finire provate
«Apache» il nuovo hamburger Mac Donald che vi cade sui pantaloni
da solo.
Che ne dici? Non sembra un vero proclama Br? Allora, me li
consegna o no?

Il generale Weslei Clarko

 

* * *

Caro Wesley. Il tuo comunicato è fatto così bene che
mi ha fatto venire qualche dubbio. Ma nella storia d’Italia, si
sa, ci sono dubbi che portano alla campagne di stampa, e altri
che portano al top secret. Ma non funziona. Gli slogan cominciano
a appannarsi. Ormai la gara tra la Nato e Milosevic per l’eredità
di Hitler è perfettamente alla pari. Se per antiamericano si
intende uno che non crede a qualsiasi balla propagandistica o a
qualsiasi esaltazione bellica, si, l’Italia è piena di
antiamericani che hanno a cuore i kosovari e i civili serbi dieci
volte più dei filoamericani. Anche se hanno contro tre eserciti e
nove giornali su dieci, mi sa che terranno duro. E poi c’è il
cinquantanove per cento degli americani che è contro i raid. Cosa
ve ne farete di questi milioni di americani antiamericani? C’è un
solo modo per fermarli, considerarli effetti collaterali e
bombardarli. Farete anche questo? Quel giorno, certo, non mi
avrete al vostro fianco. Naturalmente, se ne può sempre parlare
in termini di difesa integrata. Ciao, caro WC.

Massimo D’Alema
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