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Alla riscossa

I mille giorni di Sarajevo



Raja vuole dire gruppo

gang, compagnia di amici

«raja Sarajevo»

è un documentario che ha fatto

un mio amico svedese, Eric

La raja è Lajla, Enes, Faris, Asja

e Soba, lo sniper coi rimorsi

Eric è tornato, un mese fa

la città era molto più triste

la raja era molto più triste

non era più lo stesso film



Dusan suona il rock

è venuto a suonare a Trieste

«torno alla solita musica»

mi ha detto, mentre ci salutavamo

«metto Dylan al massimo

tutta la notte, o il giorno

per non sentire le bombe»

Edin è partito per l’America

e ci ha lasciato dei disegni

di un uomo che alla finestra

guarda, come se non ci fosse

più nulla da vedere



Andreja ha tradotto

un mio libro in serbo

mi ha scritto: spero ti faccia piacere

non è stato facile lavorare

con queste parole intorno



Zlatko mi manda poesie

in un perfetto francese

l’ultima dice:

«ho imparato a correre

a testa bassa, mentre sparano

ripetendo versi a memoria

così non sarà tempo sprecato»

Sarà di mille giorni, tra poco

il dolore di Sarajevo

e tra poco inizierà una campagna

su questo giornale, su altri

contro i mercanti di armi

contro il nostro governo di morti

perché sono molto più vivi

quelli che da là ci guardano

gli amici della raja, Dusan, Edin

Andreja, Zlatko, Asja,

Enis, Faris, Saba

e Alma e Aida che ora vivono in Italia

e hanno ritrovato il sorriso

e la loro madre, Bera

che spera di ritornare

Anch’io spero che tutti ritornino

anch’io spero si possa

fare ancora qualcosa

E un poco si è fatto, una goccia,

guai se si dovesse interrompere

Intanto mi tengo care queste

poche lettere,

raja di Sarajevo.

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