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Clinton e Blair, il carteggio segreto

Non paragonate Milosevic a Hitler. Mi fate diventare
geloso (Clinton durante una conferenza alla Casa Bianca)

Caro Tony,

la possibilità di una fine della guerra mi
rattrista. Quei maledetti russi stanno bombardando Milosevic con
le subdole armi della diplomazia. E io non voglio mollare adesso.
Ti confesserò un mio cruccio. Nella mia vita io, ahimé, ho sempre
fatto tutto a metà. Adoro le armi ma ho schivato il militare.
Quando ero avvocato fatturavo metà in nero. Ho studiato il
sassofono ma suono come l’allarme di un’ambulanza. Ho fumato
marijuana senza aspirare. Ho avuto rapporti incompleti con dodici
stagiste e ogni volta mi è costato un milione di dollari. Ho
attaccato Saddam ed è ancora lì. Stavolta non posso accontentarmi
di un coito interrotto. Voglio farmi la Serbia. Ma c’è anche un
altro motivo. La guerra mi fa bene. Da quando bombardiamo,
l’economia Usa va a gonfie vele, tutti i titoli legati agli
armamenti e alle tecnologie sono decollati, le fabbriche di
missili sfornano il caldo pane fumante della guerra (scusa se
divento poetico). Inoltre il mio staff mi consiglia di mostrarmi
disinvolto e non preoccupato. Così posso giocare a golf finché
voglio. Sono anche ingrassato due chili. Sì va bene, c’è qualche
problema, quei kosovari che non finiscono mai di uscire dalle
frontiere, ma quanti ce n’erano, perché i miei esperti militari
non mi avevano detto che il Kosovo era pieno di kosovari? E poi
quei ragazzacci neonazisti che hanno sparato in quella scuola, e
ho dovuto dire quelle cazzate contro le armi che tutto il
congresso si pisciava addosso dal ridere. Dici che dovrei
limitare la vendita delle armi ai privati? Ma tu sei pazzo. Le
industrie che fanno i revolver, sono le stesse che fanno i
missili. Insomma Tony, aiutami contro questa aggressione
diplomatica, i russi, il papa, Annan, Rugova, Cossutta, tutti
contro di me. Proprio adesso che era pronto l’attacco a terra.
Proprio adesso che entravano in funzione gli Apaches e potevo
fare del Kosovo una libera base Nato. No, Tony, stavolta non
lascerò le cose a metà. La stampa filo-serba come il Washington
Postsky non ci piegherà. Noi siamo per una stampa libera, ma
controllata. Visto che la tivu serba continuava a attaccarci noi
abbiamo esposto i nostri argomenti. Sul missile che abbiamo
lanciato c’era un mio intervento scritto. Perché non mi hanno
risposto? Ti saluto, e ti invio la divisa da marine che hai
chiesto. Per mimetizzarti meglio, metti un po’ di foglie sul
cappello ed eventualmente un po’ di ketchup. Un saluto dal tuo
Bill

Caro Bill,

anzitutto complimenti per il bombardamento dei
convogli civili e della Tv serba. Adesso capisco perché avete
sempre frenato sul Tribunale per i crimini di guerra. Invece ho
qualche dubbio sull’attacco a terra. Ricordati Bill, l’ultima
volta che hai subito un attacco a terra è stato con la Levinsky e
per poco non ci rimettevi la presidenza. Anch’io godo di un
periodo di fulgore e sto ricreando il Grande Impero Britannico.
Le mie idee politiche stanno alla tradizione della sinistra
liberale inglese come Mtv sta alla vecchia carica ribelle del
rock. Tutto svenduto, e tutti zitti. Posso fare il tuo vice e
sgridare D’Alema e Chirac. E’ eccitante. Però lasciatelo dire,
voi siete grandi a fare la guerra da cinquemila metri di altezza
e in totale superiorità di mezzi. Ma nello scontro a terra, ci
vuole la vecchia grinta britannica. Voi le avete già buscate in
Vietnam. Noi abbiamo avuto Cromwell, Wellesley, Lord Curzon,
Nelson, Wellington, Lawrence d’Arabia e Stanley Matthews. A voi i
voli del basket, a noi il calcio rasoterra. Facciamo così. Tu ci
dai le armi, e i generali inglesi guideranno l’attacco. In quanto
agli spiragli di pace, li chiuderemo subito. Che ne dici se la
tua Cia organizzasse qualche finto atto di terrorismo? Sarebbe il
momento buono. Sarò sempre al tuo fianco, ma dammi retta,
l’ultima carica lasciala guidare a noi. Grazie della divisa da
marine. Ti invio le quattro bambole gonfiabili della Spice Girls
che mi hai chiesto. Sei proprio insaziabile, vecchio caprone
dell’Arkansas.
Un virile abbraccio, il tuo Tony

Caro Tony,

ti sei montato la testa? Sei anche tu come quei
centosettanta deputati italiani che hanno osato dissentire dal
mio volere? Determined force è un brevetto Usa, solo noi
possiamo esportarlo in tutto il mondo. Forse non hai considerato
che Milosevic è il nuovo Hitler. E contro di lui, noi dobbiamo
creare il Grande Impero Ariano Anglosassone, dimostrare la
superiorità razziale dei popoli ad alta tecnologia, purificare il
cosmo dai dittatori e dai loro alleati pacifisti. Lo vuoi capire
che siamo i più forti e in questo mondo schierarsi coi più forti
è una vocazione, ma presto diventerà un obbligo? Quando Wesley
Clark ripete che non ha paura della terza guerra mondiale, lo
dice perché la stiamo già vivendo. Quando scendiamo in campo,
noi siamo il mondo e ciò che facciamo è mondiale! In
quanto all’attacco a terra, non farmi ridere. Come attaccherete,
con le cornamuse e le guardie di Buckingham Palace? Con Carlo a
cavallo e l’elicottero privato di Elton John? Ma non essere
ridicolo. Hai mai visto un elicottero Apache? E’ come un
gigantesco calabrone, ti si mette di fronte e inizia a spararti
un missile dopo l’altro, e poi scappa via. Una volta ne ho
guidato uno (a metà) non mi sono alzato da terra e facevo il
rumore con la bocca, ma è stato ugualmente eccitante. Dai Tony,
facciamo fuori la Serbia e presto le Spice Girls si abbevereranno
alla fontana della piazza Rossa. Grazie delle bambole gonfiabili,
le ho gonfiate a metà e fanno un rumore strano. In cambio ti
regalo un bell’orologio che ogni ora ripete “i bombardamenti
devono proseguire” con la voce di Paperino. Da morir dal ridere.
Un abbraccio fraterno e fidati. Ti ho mai mentito? Il tuo Bill.

Caro Bill,

mi dispiace che tu sia così duro. In fondo, siamo
noi inglesi che vi abbiamo fondato. Anche io ero d’accordo nel
distruggere la Serbia ma ormai abbiamo bombardato tutto, tra un
po’ resta viva solo la famiglia di Milosevic nel bunker, e così
lui rivince le elezioni. Ieri ho avuto un momento di nostalgia.
Ho ascoltato “Give peace a chance” dei Beatles. Ho guardato la
foto del mio uomo politico di sinistra preferito, Margaret
Thatcher e mi sono chiesto: Non ci saremo spinti troppo in là? In
quanto alle bugie Nato, te ne indico dieci:
1. la guerra durerà poco
2. non colpiremo obiettivi civili
3. se Milosevic colpirà i kosovari, abbiamo un piano per impedirlo
4. non abbiamo bombardato noi quel convoglio
5. è impossibile abbattere un aereo invisibile
6. nessun Mig serbo può più alzarsi in volo
7. sappiamo benissimo cosa c’è nelle fabbriche chimiche bombardate
8. non abbiamo mai usato proiettili all’uranio povero
9. escludiamo un intervento di terra
10. non colpiremo mai la Tv serba.
Quante altre balle stai preparando, Bill? Hai fatto bene, come
sempre, la prima metà della guerra, adesso lascia a noi l’attacco
di terra. In prima fila gli albanesi e gli italiani. Poi
attaccheremo noi e i tedeschi. Voi per ultimi, a rastrellare,
quando noi avremo finito il lavoro sporco. Il Grande Impero
Ariano Anglosassone non si farà solo con la tecnologia, ma con il
sangue e le baionette. Basta con la tua isteria da padrone del
mondo. A me basta diventare re d’Europa. Stasera vado a cena da
Berlusconi, e prepareremo i piani d’attacco guardando i filmati
di Jugoslavia-Brasile. Stammi bene e gioca a golf, so che fino
alla nona buca sei fortissimo. Tuo Tony

Caro Tony,

me ne frego dell’Europa, l’Europa è
un’espressione geografica, un’Alaska un po’ più abitata. In
questo momento tu sei il perno dell’alleanza. Quando cede il
perno, tutti cedono. Se il sogno della Grande Nazione Tecnoariana
Anglosassone non ti interessa più e sei diventato un figlio dei
fiori, ti distruggerò. Come ho già detto a Milosevic, la tua
visione non mi piace, e quando a noi americani non piace una
visione, non cambiamo film, bombardiamo il cinema. Perciò al tuo
posto andrà Shea, al posto di Chirac ci metto Le Pen o Alain
Delon, in Germania faccio cancelliere Kissinger. In Italia
Veltroni mi sembra un po’ incerto, i miei amici italiani
d’America mi hanno parlato molto bene di un certo Dell’Utri. Mi
dispiace, ma quando aprirai questa lettera, il francobollo
microchip entrerà in azione e l’orologio che ti ho regalato
esploderà.
Addio, Tony. Sognavo per te un grande avvenire, ma mi hai deluso.
Come dicono i tuoi amici Beatles, let it be. Addio, Bill.

Caro Bill,

ho regalato l’orologio a D’Alema. Mica sono
fesso. Vuoi che mi fidi del presidente più bugiardo del mondo?
L’attacco a terra lo comanderò io, e l’Europa è mia. Elton John
ti manda un sacco di auguri di buona salute. Baci, Tony.

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