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E sempre sia inquadrato

Nel primo mistero del video contempliamo la fumata che forse è bianca ma alquanto nera ma che va sul grigio il colore non soccorre ma certo un po’ bianca per quanto possa essere il fumo che però se fosse nero non è di quel nero che uno dice, che nero.

Nel secondo mistero contempliamo Giampaolo che non se lo aspettava e dice ai cardinali «Dio vi perdoni» e lui anzi voleva un papa straniero e neanche sapeva che quello fosse il conclave, credeva di essere a un matrimonio. E quando Benelli gli ha detto «tu es Petrus» ha creduto che gli volesse offrire un amaro, dal che si deduce che Giampaolo, che invece sapeva di essere candidato da un bel po’ di mesi, è un bel furbone.

Sia inquadrato papa Giampaolo. Sempre sia inquadrato.

Nel terzo mistero contempliamo il Tg uno in trasferta a Belluno che intervista il fratello la sorella il cognato del papa che tagliava il fieno riparava le rape mieteva le galline insegnava il catechismo che tutti i bambini ci andavano come a una festa e urlavano «non voglio andare a giocare al pallone, voglio andare alla dottrina» e così il Paolo Rossi è arrivato in ritardo.

Nel quarto mistero contempliamo i gondolieri di Venezia inquadrati tre secondi a testa che dicono s’è bon e non si capisce se parlano del fritto di calamari o del papa e poi un signore che dice «io l’ho conosciuto è venuto da noi arbitri e ha detto: fare l’arbitro è difficile, ma tenete duro e diventerete deputati dc come Lo Bello».

Nel quinto mistero del video ascoltiamo la telefonata privata del papa al vescovo di Belluno e la lettera privata del papa al cardinale tedesco e le parole private del papa al camerlengo, per cui si impara che non bisogna mai parlare a un prete, neanche in confessione, perché poi si viene a sapere tutto in televisione.

Nel sesto mistero del video contempliamo lo stemma del papa che lui non lo usa mai, e la finestra illuminata del papa che alle sei di mattina è già sveglio e le quattro suore di Santa Maria bambina che gli portan la tazzina e poi le celebrazioni di Leone XIII a Carpineto con sottofondo di mandolini e le corriere di Villot Caprio Casaroli e mezz’ora di Tg uno tutto di preti e cattedrali e finalmente alla fine la parte laica, una bella foto di Andreotti.

Sia inquadrato papa Giampaolo. Sempre sia inquadrato.

Nel settimo mistero del Tg 2 contempliamo un dibattito con padre Sorge Alberigo e Lombardo-Radice dove timidamente vien fuori che Giampaolo non è poi così conservatore, non c’è da temere se ha fatto fuori la Fuci e i preti operai e scrive brani di anticomunismo stile anni Cinquanta, perché tanto c’è la Provvidenza.

Nell’ottavo mistero contempliamo il papa pastore che tira ricottine fresche in testa ai fedeli, sorride e fa l’imitazione di Cossiga, e non vuole essere né incoronato né intronato è non vuole la tiara e vuole le scarpe da tennis perché è uno di noi e parla italiano senza interprete e continua a dire «i poveri sono la ricchezza della Chiesa» e invece i comunisti non vogliono far restare più poveri e noi restiamo in bolletta.

E il Tg uno che parte su per le montagne a cercar la balia dell’Albino che si chiamava Albana bionda e sana che dice che l’Albino s’è il miglior de tuti, anche del Moser, e il Grassi che gongola che può fare un favore alla Dc perché Dio disse «tu es Petrus, Grassi est Paulus, e su queste pietre edificherò la mia Chiesa».

E noi attendiamo ora giornalisti laici televisivi disposti occuparsi paesini Veneti non solo quando ci nasce un papa, e soprattutto fare inchiesta impero industriale vaticano cui ricchezza, secondo noi, non sono i poveri, ma appartamenti, terreni, e azioni di tutte le più grandi multinazionali.

Nel frattempo: sia inquadrato papa Giampaolo. Sempre sia inquadrato.

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