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In nome della legge

Dopo le leggi sul diritto di successione, sul rientro dei capitali
dall’estero, sul falso in bilancio e sulle rogatorie
internazionali, si sottopone al Parlamento il nuovo disegno di
legge che dovrebbe appianare ogni polemica sui presunti abusi
della maggioranza a favore del suo datore di lavoro.
Comma uno – L’articolo uno della Costituzione è così
modificato: L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro
dell’attuale presidente del consiglio.
Comma due – Per non turbare il corretto svoglimento del
mercato e del campionato, è fatto divieto assoluto di incriminare
qualsiasi cittadino italiano che possieda un patrimonio superiore
ai mille miliardi, e che sia presidente di una squadra di calcio
milanese di serie A.
Comma tre – Dal divieto è escluso chiunque abbia una
sorella ministro dell’Istruzione.
Comma quattro – Ogni cazzata detta dal presidente del
Consiglio e che susciti polemiche sulla stampa estera, comporterà
immediata smentita nonché severi provvedimenti a carico della
sinistra che l’avrà inventata e strumentalizzata. Si consiglia a
tutti i parlamentari di prendere esempio da Silvio, e al posto
del coraggio delle proprie idee praticare e valorizzare
il sondaggio delle proprie idee.
Comma cinque – Il comma quattro è provvisoriamente esteso
anche a Bossi e Storace, per i quali sarà però necessaria una
giustificazione scritta di Fini.
Comma sei – Essendo l’Italia in Stato di guerra, ogni
protesta contro il suo governo verrà dichiarata disfattismo.
Comma sette – E’ sospesa la lotta alla mafia in quanto
sottrarrebbe tempo e forze preziose alla battaglia contro la
criminalità organizzata.
Comma otto – E’ sospeso lo Statuto dei lavoratori in
quanto sono evidenti le sue responsabilità nella recessione
mondiale. I lavoratori non potranno più rivolgersi alla
magistratura ma a un arbitro, nel senso che da disoccupati
avranno molto più tempo per andare allo stadio.
Comma otto bis – Il ministro al Welfare Maroni
diventa ministro del Farewell, cioè dell’addio ai diritti
sindacali. Verrà stipendiato direttamente dalla Confindustria ma,
per sottolineare le sue origini padane e operaie, durante le
riunioni potrà disporre di un bloc-notes verde.
Comma nove – Per evitare la possibilità che il presidente
del consiglio sia anche possessore o controllore di sei
televisioni, si provveda subito a fargliene controllare una
settima.
Comma dieci – Per risolvere il conflitto di interessi del
ministro Lunardi che scava le gallerie, sceglie i collaudatori e
decide le parcelle, viene istituito un Comitato di controllo
gallerie guidato da tre saggi scelti dal presidente del Senato
Marcello Pera. Nel costituire il comitato il presidente Pera non
adotterà criteri politici ma di pura competenza.
Comma dieci bis – Su proposta del presidente del Senato
il comitato dei tre saggi risulta formato dalle signore Wanda,
Sofronia e Marisa, talpe terraiole.
Comma undici – Dovendo il presente testo di legge essere
approvato mediante firma del Presidente della Repubblica ma
essendo egli assai impegnato per la difficile situazione della
sicurezza italiana, il decreto legge viene firmato direttamente
dal presidente del consiglio. Il testo verrà controfirmato in via
definitiva dal Presidente della Repubblica non appena il
presidente del consiglio sarà diventato Presidente della
Repubblica.
Comma dodici – Per ogni controversia riguardante
l’applicazione del seguente testo il solo competente è il
tribunale di Milano o, in sua impossibilità, lo studio legale
Previti.
Comma tredici – Con stanziamento immediato di venti
miliardi si dà inizio ai lavori di ammodernamento e
ristrutturazione delle macchine distributrici di caffè del
tribunale di Milano, con sospensione temporanea delle attività
lavorative.
Comma quattordici – Tutti i cittadini sono uguali di
fronte alla Legge.

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