skip to Main Content

Alla riscossa

Raccontino morale

[in onore del nuovo ministro

della Difesa, l’armaiolo Previti]

Ero entrato nel solito bar per un caffé. La televisione diffondeva le
crude immagini di un massacro in un paese lontano. corpi dilaniati,
cataste di cadaveri, case sventrate e soprattutto un continuo
susseguirsi di esplosioni, scoppi di bombe, raffiche di proiettili che
coprivano persino la voce del commentatore.


In mezzo a questo frastuono bellico intesi un flebile gemito, un
singhiozzo straziante: un uomo stava davanti allo schermo, mordendo un
fazzoletto intriso di lacrime – Granate – diceva con voce rotta –
missili terra-aria, più di diecimila mine per chilometro quadrato.


Gli rivolsi uno sguardo di totale solidarietà. sullo schermo
apparvero immensi roghi, bambini ustionati, una città che bruciava.


– Tonnellate di armi chimiche – gridò l’uomo – tonnellate di granate
e una pioggia di proiettili di mortaio, duecento al minuto, capisce
cosa significa?


– Certo – dissi io – una vera strage.


Lo schermo televisivo crepitava. Il cielo della città lontana era
illuminato da proiettili traccianti e bombe aeree, una ragnatela di
colpi, uno spettacolo pirotecnico di morte.


L’uomo si accasciò piangendo. Lo soccorsi con un cognac.


– Coraggio, coraggio – gli dissi – la sua sensibilità le fa onore.


– Tremila bombe al minuto, capisce? – Mi disse stringendomi
convulsamente un braccio – e io che posso fare?


– C’è da rabbrividire. Lei fa parte di qualche organizzazione
umanitaria?


– Neanche per sogno – rispose l’uomo – sono un mercante di armi. E
laggiù, laggiù – disse indicando lo schermo con una smorfia
dolorosa – quelle armi non le ho vendute io!


E si accasciò nuovamente, singhiozzando.

Back To Top