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Accadde a Milano Nord



Io ti incontrai in San Babila

che portavi una maschera

tossivi un poco timida

dentro la nebbia tossica

ti immaginai bellissima

e ti chiesi un fiammifero

Fu così che iniziò

a Milano Nord



Su una panchina lurida

tra piccioni cianotici

fumammo insieme un sigaro

per depurare l’alito

parlammo un po’ dell’ossido

e di come difendersi



La voce tua tremò



In un posto allo moda

tra risotti giallognoli

ripiena di gas liquido

intorno a noi già lividi

rantolavano i manager

Qualcuno vomitò



Poi camminammo attoniti

Era bloccato il traffico

da dentro le automobili

si sparava sui vigili

che al fuoco rispondevano

su ordinanza del sindaco

Un colpo ci sfiorò



Finimmo in un motel

di Cinisello Balsamo

la tivù trasmetteva

bollettini drammatici

Berlusconi comprava

tutto quanto l’ossigeno

la Rai stigmatizzò



Lì ci baciammo a lungo

con trasporto reciproco

senza fiato stavolta

per motivi non chimici



Facemmo ciò che rende

Donat-Cattin isterico

Nessuno ci spiò



Ma nel momento magico

dopo i consueti palpiti

ti togliesti la maschera

ed in meno di un attimo

come vapore acqueo

ti sciogliesti nell’etere

mentre gridavo "no!"



Mi rimase il tuo abito

e una carta di credito

sopra cui stava scritto

che ti chiamavi Nuvola

ed eri troppo pura

per questo mondo tossico

Nulla di te restò



Lo dissi agli inquirenti

però non mi credettero

Le modelle sfilavano

dentro le tende a ossigeno

Craxi con il suo seguito

requisì un dirigibile

e Agnelli già vendeva

le automobili elettriche

Tutto ricominciò

a Milano Nord


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